Russia e blacklist.

La Russia ordina alle VPN di bloccare i siti in blacklist

Il governo russo ha recentemente ordinato a dieci grandi compagnie di VPN di bloccare i siti internet bannati in Russia. In caso di rifiuto, il governo minaccia di aggiungere le stesse VPN alla blacklist.

Le restrizioni del governo russo

La Russia è un paese noto per le sue pratiche volte alla limitazione della libertà di parola ed espressione, soprattutto quando si tratta di accedere alle informazioni che si trovano in Internet. Molti sono, infatti, i siti internet che il governo ritiene inappropriati. Questi siti vengono poi inclusi nella blacklist nazionale, la FGIS. I siti più colpiti sono quelli che hanno contenuti piratati o che il governo ritiene “estremisti”. Nonostante ciò, potresti rimanere sorpreso dai siti che sono stati bloccati: Dailymotion, Twitch e Reddit sono solo alcuni. Il governo ha anche bloccato alcuni articoli di Wikipedia e molti siti relativi ai Bitcoin. Ma la pratica del blacklisting non si limita solamente ai siti Internet: è stata anche bloccata un’immagine che ritrae Putin sotto forma di un clown gay. L’immagine è usata per opporsi alle leggi oppressive verso la comunità LGBT.

La Russia e le VPN

Il governo ha già ordinato agli ISP russi di bloccare questi siti. Nonostante ciò, ci sono ancora molti modi per aggirare i blocchi geografici. Ecco perché il governo sta prendendo di mira le VPN e altri servizi che garantiscono l’anonimato. Le dieci VPN che sono state contattate dal governo sono ExpressVPN, NordVPN, IPVanish, HideMyAss!, TorGuard, VPN Unlimited, Kaspersky Secure Connection, OpenVPN, Hola VPN e VyprVPN. L’atto di notifica afferma che “In accordo con il paragrafo 5 dell’articolo 15.8 della legge federale n° 149-FZ del 27-07-2006 ‘Sulle informazioni, l’informatica e sulla protezione delle informazioni’ vi informiamo [sic] della necessità di adeguarvi al sistema FGIS di ban dei siti internet, entro 30 giorni dalla ricezione della presente”. Il governo ha inoltre chiesto alle VPN di dare loro tutte le informazioni sulle compagnie, inclusi i nomi, gli indirizzi e le informazioni di tassazione. Sempre entro 30 giorni.

La reazione delle VPN

Alcune VPN hanno immediatamente interrotto il servizio in Russia dopo aver ricevuto la notifica, perché non vogliono operare sotto i termini del governo. Altre devono ancora rispondere pubblicamente. TorGuard è uno di quei provider che ha lasciato del tutto la Russia. La compagnia ci fa sapere che “Tor Guard ha deciso di rimuovere tutti i server fisici dalla Russia. Abbiamo già eliminato tutti i server di St. Pietroburgo e Mosca, e cancelleremo tutti i contratti in essere con i data-center russi”. TorGuard ha anche affermato di non aver ricevuto richiesta di consegnare le informazioni sui loro clienti. “Non registriamo nessun log, quindi anche se i server fossero stati compromessi, sarebbe impossibile risalire ai dati dei nostri clienti”.

E voi cosa ne pensate di questa mossa del governo russo? Scrivetecelo nei commenti! E per rimanere sempre aggiornati su tutto ciò che riguarda la privacy, date un’occhiata al nostro blog!

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